| Sente una mano poggiarsi sulla sua spalla e nel sollevare lo sguardo s’accorge che ha al fianco quella bella ragazza dagli occhi verdi.
Terminato di parlare, ascolta poi con attenzione quello che sta dicendo, registra il nome “Anette”, nota alcune similitudini tra la sua storia e quella della giovane, si stupisce delle lunghe pause che questa fa mentre parla, spiega.. Vorrebbe rassicurarla in un certo senso e si accorge che Anette è a disagio, frastornata.. La sente comunque amica, seppur più piccola di lei di 7 o 8 anni..
“E non sono pochi” si dice mentalmente, ragionando tra sé e sé come è solita fare.
Il suo sguardo poi si sposta sul viso di quell’anziano signore. Il suo volto, fino a poco prima burbero e freddo, ora le sembra disteso e bonario, e quel sorriso, comparso ad un tratto sul suo viso come a rischiarare l’atmosfera della stanza, le appare come un segnale positivo e la tensione che serbava fino a quel momento pare quasi stemperarsi.
Non è ancora tranquilla però..attende altre notizie, altre, nuove, informazioni, un qualcosa che le possa far capire o presumere il come si dipaneranno le cose da quel momento in avanti.
“ok” si dice “la tizia stile fata è la mia Prefetta..beh non sembra male no Agatha?” e fa seguire a questo ragionamento un mezzo inchino, anche se un po’ impacciato per la verità, in risposta al gesto di Llannowar.
Agatha ha lo strano vizio di chiacchierare tra sé e sé creandosi un proprio doppio con cui scambiare pareri e al quale porre domande. Una persona sana di mente chiamerebbe questo “sdoppiamento di personalità” ma è un modo x la ragazza di tenersi compagnia e nello stesso tempo di mantenersi sveglia e attiva in situazioni nuove e in momenti di maggior importanza o dove è richiesta maggior attenzione.
Nota di nuovo la bimbetta, Camille, e come aveva fatto al risveglio, le scappa da ridere poiché la buffa acconciatura della bimba le ricorda tanto quei peluche a forma di balena con la fontanella d’acqua “posticcia”.. E dentro di sé le scappa una risatina sommessa, probabilmente anche dettata dal nervosismo. Inoltre il vederla trotterellare a fianco del Prefetto la fa immaginare Camille come una specie di bomboniera con i piadini e le manine e la faccina buffa e simpatica.
E in mezzo a tutto quel fluire di pensieri, si è nel frattempo mossa in direzione della Prefetta, facendo come per seguirla in direzione della porta. Prende quindi posizione accanto a Anette, la guarda fissa negli occhi e accenna un leggero sorriso, calmo ma deciso. Volge infine il suo sguardo su Rinie come a volerle domandare come mai lei, Agatha MIettinen, che è medico, sia stata assegnata proprio a questa Prefetto, stupita del fatto che nonostante le qualifiche ottenute e gli studi svolti, si ritrovi ancora a dover “imparare” anche in quello strano posto.
È comunque molto curiosa di sapere come andrà a finire questa storia ma soprattutto di vedere come Avalon potrà giovarle. Ed ecco che il suo flusso di pensiero è ripreso e come un turbine i pensieri le si affollano nella mente. Cerca ad ogni modo di stare calma e traquilla.
“Non hai nulla da temere” si rincuore “Agatha, va tutto bene!” e nel dire questo procede camminando.
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