L'Inizio

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Sargon Xavier
view post Posted on 16/1/2009, 11:58 by: Sargon Xavier




L’uomo appare attento ai movimenti di tutti i presenti, con estrema naturalezza lascia passare lo sguardo grigio da una figura all’altra nonostante siano a diversa distanza da lui. La prima ad intervenire è Agatha che si pone in modo decisamente freddo e ironico di fronte al modo di fare strano ma certamente elegante e composto dello sconosciuto. L’uomo scuote il capo:
“non è con l’ironia che potrai imporre la tua persona, Agatha…”
afferma chiamandola per nome, come se la conoscesse da una vita e quasi fosse un nonno per lei, poi aggiunge:
“bèh, sul dove ci troviamo, non è difficile rispondere, siete stati tutti richiamati a casa, nella vostra terra natale, Avalon…” parla con calma e tranquillità mentre osserva le reazioni di tutti i presenti.
È in un clima di stupore generale per quella rivelazione che i movimenti di Morwen appaiono quasi come un fulmine ma ciò non sembra impensierire l’anziano signore che le rivolge un sorriso, lo sguardo grigio si fissa negli occhi di lei mentre ella si muove rapida verso la porta:
“Morwen!!” la chiama con un tono deciso e autorevole “non ritengo che sia il caso che tu abbandoni questa sala prima che le spiegazioni siano terminate!!” [Abilità in uso: Dominazione] le parole dell’uomo per i presenti non sembrano nulla di particolare se non un invito un po’ forte, ma dentro Morwen nasce un desiderio irrefrenabile di terminare quella corsa e di stare all’interno di quella sala dove si trovano tutti.

Una volta che la ragazza termina la sua corsa, l’uomo distoglie lo sguardo da ella ma quella sensazione sembra solo affievolirsi e non svanire del tutto. L’uomo riprende a parlare “siete stati richiamati in queste terre perché il pericolo per le vostre vite è terminato, o meglio ora non è più così forte, quindi potete riprendere gli studi… l’Accademia è proprio il posto in cui ognuno di voi perfezionerà la propria preparazione nei campi del sapere a lui affini…”
Mentre parla è evidente il disappunto del ragazzo biondo che sembra decisamente insofferente a quei discorsi, comincia a sbuffare lanciando sguardi rapidi e interessati alla porta alle spalle dell’individuo che non sembra fare caso a quel comportamento.
“e allora? Cosa vorrebbe dire tutto questo? Io abitavo sulla Terra, non in questa fantomatica Avalon! Se è uno scherzo è di pessimo gusto!!” afferma dopo un po’ sbottando con un tono decisamente elevato e aggressivo.
“signorino Syrio, forse è il caso che moderiate i vostri modi di fare, ma sono sicuro che il Prefetto a cui verrete affidato saprà addestrarvi a dovere e così per tutti voi. Ognuno di voi verrà affidato ad un prefetto che affinerà le vostre conoscenze nell’arte per cui siete portati e poi ognuno di voi sceglierà quale strada percorrere per il suo futuro in questo regno. Ora dimenticate le vostre vite precedenti, tornate ad essere Figli del Consiglio in questa terra che vi appartiene dalla vostra nascita. Voi siete i figli di esponenti molto importanti del Consiglio che governa queste terre e siete stati allontanati in passato per evitare le minacce della rivoluzione che ha destabilizzato Avalon. Ora il periodo di pericolo è trascorso e siete stati richiamati in questo vostro regno dove tornerete ad essere chi eravate alla nascita.”

Altre parole, altre apparenti spiegazioni che risultano estremamente complesse e fantasiose, tanto da apparire irreali e irrazionali. Il ragazzo biondo appare decisamente scettico, mentre quello moro, quello più giovane non sembra nemmeno parte di questo mondo. La bimba piccola osserva con la bocca semi aperta per lo stupore quell’individuo mentre l’altra ragazza, quella bionda ha perso per alcuni attimi la sua freddezza e il suo distacco apparendo per una volta vulnerabile a quella notizia. Mentre parla l’uomo alle sue spalle si avvicinano altre tre figure: uno è un uomo, massiccio e robusto nonostante non sia altissimo, indosso degli abiti che non appaiono eleganti come quelli dell’altro uomo ma piuttosto sembrano una corazza meccanica affiancata a vestiti di fattura comune, quasi medievaleggianti; al suo fianco è presente una donna, vestita di bianco con un lungo abito dall’aspetto elegante e sottile che nasconde una figura esile, pallida e non molto alta, di ragazza che da poco ha superato i vent’anni. La terza figura che avanza appare decisamente più particolare…
“questi sono i vostri Prefetti… a loro dovrete rispetto ed obbedienza…” conclude il vecchio attendendo le reazioni dei giovani.

 
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